Nel mondo moderno, la tecnologia risponde a esigenze sempre più complesse, e le dash cam, piccoli dispositivi di registrazione montati sulle automobili, sono uno degli esempi più evidenti. Nati come gadget di nicchia, si sono rapidamente evoluti in strumenti indispensabili per chi trascorre molte ore alla guida. Tuttavia, nonostante la loro utilità, l’uso delle dash cam in Portogallo si trova al centro di un acceso dibattito tra sicurezza e privacy.
Che cos’è una dash cam e perché è diventata così popolare?
Una dash cam, abbreviazione di “dashboard camera”, è una videocamera progettata per registrare continuamente quanto accade durante un viaggio in auto. Solitamente installata sul parabrezza o, in alcuni casi, sul lunotto posteriore, documenta ciò che avviene in strada, diventando una preziosa testimone in caso di incidenti o dispute legali. Non è un caso che il loro uso sia cresciuto esponenzialmente grazie alla necessità di sentirsi più protetti mentre si affrontano i rischi della viabilità quotidiana.
Le dash cam moderne, però, non si limitano a registrare video. Alcuni modelli offrono funzionalità avanzate come il rilevamento automatico di incidenti, la modalità “parcheggio” che attiva l’apparecchio in presenza di movimenti sospetti, e riprese ad alta definizione anche in condizioni di scarsa illuminazione. Queste caratteristiche le rendono utili in numerosi contesti:
- Incidenti stradali: Forniscono prove cruciali in caso di collisioni.
- Protezione legale: Aiutano a tutelarsi da frodi assicurative e accuse infondate.
- Sicurezza del veicolo: Grazie alle modalità di sorveglianza, tengono sotto controllo l’auto anche quando è parcheggiata.
La complessa situazione legale in Portogallo
Nonostante la loro popolarità e utilità, l’uso delle dash cam in Portogallo si scontra con una legislazione rigida. Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), applicato a livello europeo, stabilisce linee guida per la tutela della privacy, ma ogni Paese ha adottato interpretazioni proprie. In Portogallo, la legge nazionale vieta l’utilizzo delle dash cam per registrare immagini di spazi pubblici, sollevando serie restrizioni per chi vorrebbe avvalersene durante la guida. Leggo Algarve ha chiesto per voi consiglio a un avvocato.
Secondo l’articolo 19 della legge portoghese sulla protezione dei dati, le telecamere non possono catturare immagini di strade pubbliche o proprietà altrui, salvo in casi strettamente limitati. Pertanto, l’uso delle dash cam, sul territorio del Portogallo, è considerato una violazione della privacy e può comportare sanzioni severe. Lo stesso vale in Paesi come Austria e Lussemburgo, mentre nazioni come Francia, Germania o Svizzera consentono il loro utilizzo con specifici accorgimenti.
Questo divieto non è esente da critiche. Ad esempio, c’è chi sostiene che, ai sensi del GDPR, esso debba applicarsi principalmente a trattamenti commerciali o che violino il diritto alla dignità umana, ma non alle riprese effettuate per scopi personali o privati. La legge, quindi, potrebbe lasciare margini di interpretazione.
Come bilanciare sicurezza e privacy?
La necessità di mantenere un equilibrio tra il diritto alla sicurezza e quello alla privacy rappresenta il vero nodo della questione. Alcuni suggeriscono soluzioni innovative per rendere l’uso delle dash cam più compatibile con la normativa portoghese, come:
- Applicazione di filtri per oscurare volti e targhe dei passanti registrati.
- Divieto di pubblicare le immagini sui social media.
- Un obbligo che preveda la cancellazione dei video entro un lasso di tempo preciso.
- Restrizioni sull’accesso ai filmati, con sblocco disponibile solo su ordine giudiziario.
La strada, però, resta irta di ostacoli. Da un lato, i sostenitori delle dash cam evidenziano come l’uso di queste tecnologie abbiano in passato aiutato le forze dell’ordine in Portogallo ad indagare su crimini o violazioni stradali. Dall’altro, chi difende la privacy sottolinea i rischi legati all’invasione della sfera personale.
Guidare in Portogallo: rischi e consigli per i turisti
Se hai intenzione di guidare in Portogallo, è fondamentale tenere presente la normativa locale. Anche se in Italia le dash cam sono strumenti comunemente usati per evitare problemi assicurativi, nel territorio portoghese potrebbero rappresentare un problema. Le multe per l’uso di queste videocamere possono arrivare fino a 25.000 euro, una cifra decisamente salata per un turista inconsapevole.
Alcuni automobilisti dichiarano di essere riusciti a evitare sanzioni spiegando agli agenti che i video non sarebbero stati condivisi online, ma si tratta comunque di un rischio. Anche la semplice presenza di una dash cam nel veicolo, persino se spenta, potrebbe attirare l’attenzione delle autorità, che potrebbero decidere di applicare una multa.
Conclusione: quale futuro per le dash cam in Portogallo?
L’uso delle dash cam rappresentano un’interessante sintesi tra funzionalità e progresso tecnologico, ma la normativa in Paesi come il Portogallo solleva importanti questioni su quanto la sicurezza possa prevalere sulla privacy personale. Il dibattito è aperto e la speranza è che, attraverso regolamentazioni più chiare e soluzioni equilibrate, si trovi il giusto compromesso per salvaguardare entrambi i diritti fondamentali dei cittadini.
Fino a quel momento, presta attenzione se prevedi di guidare in Portogallo. Quindi, consiglio dell’avvocato di Leggo Algarve: lascia la tua dash cam a casa, evita problematiche legali e goditi il viaggio in totale tranquillità.
leggoalgarve.com © 2025 Todos os direitos reservados – RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi altri articoli su Leggo Algarve:





Che carini che sono i portoghesi..
Si parla di privacy quando ci si tutela, come in questo caso, e poi si usano televisori e cellulari che spiano di continuo dai microfoni e dalle telecamere dei dispositivi per andare spesso in paesi extra-UE dove non esiste la GDPR e chissà a chi finiscono questi dati (o meglio lo si sa ma va bene non dirlo alla massa).
Figuriamoci ora se io smonto la dashcam da dentro la mia auto perchè lo dicono questi che si pensano fenomeni.. Io devo tutelare me stesso in caso di problemi visto che la burocrazia poi costa e non è di aiuto. E’ che questi si sognano le cose la notte e la mattina creano leggi pensando di essere ancora a come funzionava prima del 1975..
Che mi facciano la multa che vogliono, tanto non avendo nulla di proprietà (che è in società estere) ed essendo solo un residente e non un cittadino portoghese su cui hanno autorità..
Il mondo è cambiato e vige sempre la regola che in un gioco diverso funzionano regole diverse, pertanto proteggersi utilizzando le loro stesse armi diventa d’obbligo.
Ma anche la gopro sulla mia bicicleta è vietata? Ditemelo vi prego
Temiamo di si…
Grazie dell’informazione, mi sa che mi conviene smontarla dalla mia auto..