L’azienda ha inaugurato a settembre la nuova sede Uber in Portogallo, scegliendo Lisbona. In un comunicato di presentazione la multinazionale, classifica come “Hub” la nuova sede; indicandola come centro di conoscenza, fondamentale per l’assistenza ai fruitori dell’esperienza della piattaforma di trasporto privato: clienti, conduttori o partner commerciali.
Con un fatturato dichiarato nel 2020 di 11,14 miliardi di dollari, l’azienda ha sede a San Francisco. Fondata nel marzo 2009, oggi, è considerata una delle maggiori rappresentanti della cosiddetta “economia collaborativa”. Uber in Portogallo è presente a partire dal 2014.
L’operatività della nuova sede, frutto di oltre 90 milioni di euro darà lavoro diretto ad oltre 400 dipendenti. Con la prospettiva di assumere più di 200 collaboratori entro la fine del 2021. Si occupa principalmente di “innovazione, conoscenza e supporto al cliente”. Nel contempo si elaborano “sviluppi di processi e prodotti per il territorio, volti a migliorare l’esperienza” di chi interagisce con Uber. Grazie alla potenzialità tecnologia è già punto di riferimento per la regione sud europea.
“Hub” perché non è solo un centro locale, ma perché supporta tutte le operazioni e le richieste a vario titolo provenienti da questi 9 paesi europei; Italia, Spagna, Francia, Grecia, Israele, Turchia, Germania, Croazia e lo stesso Portogallo. È soprattutto multiculturale. I dipendenti provengono da 28 paesi e sono specializzati occupandosi di qualità, formazione e sviluppo, analisi, gestione dei progetti, operatività, marketing e comunicazione.

“Vogliamo rafforzare il nostro impegno continuando ad investire in Portogallo. Abbiamo già fatto un investimento di 60 milioni di euro. Ne investiremo altri 30 milioni nei prossimi 4 anni”, ha dichiarato Régis Haslé, Senior Director of Customer Operations EMEA.
“Continueremo ad investire in Portogallo. Ci crediamo, anche creando posti di lavoro e nuove opportunità per i nostri partner”, aggiunge Manuel Pina, direttore generale di Uber in Portogallo.