I maggiori produttori di vino del Douro, dell’Alentejo, dell’Algarve e della regione di Lisbona VT lanciano un grido d’allarme per i continui aumenti di tutti i servizi legati alle loro attività. Contribuiscono in modo sostanziale all’incremento dei costi di produzione le componenti come il vetro, i tappi, le etichette. Poi la colla, i pallet, le scatole di cartone; l’elettricità, i carburanti, ed infine i container per le spedizioni. Questi sono alcuni dei materiali e dei fattori produttivi che le aziende vinicole devono acquistare e i cui prezzi sono saliti alle stelle negli ultimi mesi. Un esempio concreto? Le bottiglie di vetro costano il 50% in più rispetto a 12 mesi fa. Questo porterà alla inevitabile conseguenza di vedere aumentato il prezzo del vino.
Quindi tutti avvisati, presto saranno più cari i vini presenti negli scaffali dei supermercati e quelli nelle cantinette dei ristoranti. “È inevitabile vedere i primi aumenti già a metà anno o al massimo verso la fine. Decideremo quale sarà il periodo migliore. Ma sarà impossibile mantenere i prezzi attuali di vendita del vino”. Ecco quanto dichiarato da Avelas, uno dei maggiori produttori di Vino Verde, del gruppo Casal Garcia al giornale economico ECO.
Dal lato della logistica, la filiera del vino si sta già da mesi confrontando con uno scenario fortemente critico. Nel trasporto aereo di merci gli aumenti hanno superato, in dodici mesi il 20%; mentre nel trasporto marittimo la crescita dei prezzi dei servizi ha raggiunto, sempre fra inizio 2021 e inizio 2022, il 36,2%.
Tutti i produttori vinicoli interpellati dallo stesso giornale, confermano la necessità inevitabile di aumentare i prezzi di vendita del vino. Sembrerebbe un modo per mettere le mani avanti nei confronti dei consumatori, ma i produttori di vino sono i primi a non essere contenti, dato che temono ripercussioni soprattutto sull’export.