In Portogallo la povertà è in aumento, stando a quanto emerge dal rapporto annuale di Portdata, dopo l’analisi dei dati raccolti dall’Istituto delle statistiche portoghese (INE). La crisi globale, causata dalla guerra in Ucraina, ha aggravato il problema. Un portoghese su sei è a rischio povertà con il 18% della popolazione con redditi al di sotto della soglia di povertà.
Con il peso dell’inflazione, chi percepisce il salario minimo di 705 euro al mese vede oggigiorno il suo potere d’acquisto ridursi. La soglia di povertà, fissata dalla Ue a 554 euro, è vicina al potere d’acquisto di chi percepisce il salario minimo. Diventano così difficili pagare le spese di base, come l’affitto, l’acqua, l’elettricità e il gas. Così anche come il cibo ed i trasporti. Il Portogallo registrava già un andamento della povertà considerato preoccupante, dopo due anni di pandemia. Ora il contesto bellico ha aggravato la situazione, accelerando di fatto il degrado di uno scenario già precario.
Nel post pandemia molte cose sono cambiate. Alcuni di questi cambiamenti sono la causa dell’aumento dei poveri. Nel 2019 in Portogallo i lavoratori in condizioni di povertà erano il 12%. Oggi dopo la pandemia sono già attestati al 20%. Questo o perché il lavoro è un lavoro precario o perché la paga è bassa. Quindi nonostante i dati ufficiali dicano che il tasso di disoccupazione è molto basso, il Portogallo è il terzo paese con i lavoratori più poveri d’Europa. Lo dimostra anche il fatto che esiste uno stato sociale funzionante. Con quasi 2 milioni di poveri che vivono solamente grazie ai sostegni.
Pensionati che vivono con meno di 280 euro al mese
Lo scenario è ancora più difficile per coloro che percepiscono una pensione minima di vecchiaia o di invalidità. In Portogallo è di circa 278 euro al mese. Con l’inflazione di settembre al 9,3% il loro potere d’acquisto è sceso a 252 euro al mese (dati INE). Nel 2021, 1,6 milioni di pensionati avevano una pensione di vecchiaia o di invalidità inferiore al salario minimo nazionale. Si conclude che il 72% dei pensionati per anzianità e l’87% dei pensionati per invalidità viva con meno di 665 euro al mese. (Salario minimo nel 2021 comparato ai valori attuali, ndr).
Portogallo 8° paese europeo per tasso di povertà
Nel 2021, il Portogallo è diventato l’ottavo Paese dell’Unione Europea con la più alta percentuale di popolazione a rischio di povertà. Persone costrette a vivere con meno di 554 euro al mese. Il 22,4% della popolazione portoghese è in questa situazione. La media europea è del 21,7%. Gli unici Paesi con uno scenario peggiore del Portogallo sono Romania, Bulgaria, Grecia, Spagna, Lettonia, Italia e Lituania.
Potrebbe peggiorare nel 2023, se il tasso di disoccupazione aumentasse. Per esempio a causa delle difficoltà che molte aziende stanno affrontando. Tutte le analisi e le condizioni espresse in questo articolo sono quelle diffuse nella Giornata internazionale per l’eradicazione della povertà. Il Portogallo si è posto l’obiettivo di far uscire dalla povertà 660 mila persone entro il 2030. Il governo ha approvato nel dicembre dello scorso anno la Strategia Nazionale di lotta alla povertà.