Paolo Funassi, classe 1977, lascia un incarico di prestigio in provincia di Brescia e decide nel 2017 di trasferirsi in Algarve. Comincia così una nuova vita, fatta di energie positive, godendo del meraviglioso clima del sud del Portogallo, ma strizzando l’occhio ad una vecchia passione: la politica. Infatti è stato assistente di un senatore, consulente in Regione Lombardia e presidente di un ente per la gestione del servizio idrico in Valle Camonica. Vi presentiamo l’italiano con l’ambizione della politica portoghese, si è candidato alle comunali di Albufeira.
Sei figlio di emigranti, hai girato oltre 50 paesi nel mondo e poi sei arrivato in Portogallo
Ho vissuto i primi 17 anni della mia vita in giro per il mondo, sono figlio di un italiano che ha lavorato in molti paesi all’estero, ed io lo seguivo. Non ho mai perso i contatti con l’Italia, ci tornavo ogni anno in vacanza, in fondo però ero uno straniero in terra straniera. Poi a 17 anni mi sono sistemato in Italia, in provincia di Brescia e ci sono rimasto per 23 anni. A 40 anni ero presidente di una società di gestione del servizio idrico, una vita normale con un buon incarico. Ho tuttavia sentito l’esigenza di cambiare vita e ho visto una grande opportunità in Portogallo. L’ho scoperto durante una vacanza, ho sentito un’energia unica, un incantesimo che mi ha portato a sognare come sarebbe stata la mia vita in questo paese. Ho deciso di buttarmi in questa avventura e mi sono trasferito in Portogallo.
Come nasce l’ambizione di candidarsi alle comunali di Albufeira?
La politica è come il calcio, per me è la mia passione ed avendo avuto una carriera politica in Italia ho continuato a seguire la politica anche qua. Se uno ama il calcio, anche se va in Giappone, probabilmente continuerebbe a seguire il calcio, e se non può seguire quello italiano sicuramente seguirebbe quello locale. È successo anche a me, ho iniziato a seguire la politica portoghese. In questi anni ho anche conosciuto molte persone sia portoghesi che stranieri. Mi sono subito rispecchiato nei valori del Partido Socialista (PS) e loro mi hanno notato. Mi hanno invitato a dare una mano, a portare la mia esperienza italiana qua, mi hanno offerto di candidarmi alle comunali come consigliere ad Albufeira.
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Quali sono gli obiettivi che Paolo Funassi si prefigge?
Io qua sono straniero, il Portogallo è un magnifico paese che accoglie a braccia aperte. Ma non basta essere accolti. Reputo, d’altra parte, che ci siano delle lacune, un po’ per “colpa” nostra, ma anche da parte della Camara Municipal de Albufeira, che ha le sue mancanze. Mi riferisco alle poche risorse riservate alle politiche di integrazione. Le comunità straniere sono spesso abbandonate a loro stesse, ritengo che non siano coinvolte nella vita cittadina. Parlo per tutte le comunità straniere, che sono il 40% dei residenti. Quello che voglio combattere è il fenomeno che io chiamo dell’acqua con l’olio. Ossia mi riferisco al fatto che spesso gli olandesi stanno con gli olandesi, gli italiani con gli italiani o gli inglesi con gli inglesi. Siamo tutti esseri umani con le nostre esigenze e sogni. Vorrei vedere più integrazione, perché ritengo che dalle integrazioni nascano le migliori idee e sinergie.
Ritiene che vi siano comunità straniere totalmente trascurate?
Io vedo qui ad Albufeira comunità che si auto-organizzano e che non hanno appoggio logistico da parte dell’amministrazione comunale. Penso, per esempio, agli ucraini ortodossi che non hanno una chiesa a loro dedicata dove poter celebrare le funzioni o più ludicamente ai pakistani che non hanno un bel campo di cricket. Se noi fossimo in Giappone vorremmo un campetto da calcio per i nostri figli. Mancano delle infrastrutture dedicate alle esigenze degli stranieri, che ripeto sono il 40%, quindi l’amministrazione sta scontentando il 40% dei residenti. Avere una bella Albufeira integrata per gli stranieri, corrisponde ad averne una bella anche per i turisti, e non solo l’usa e getta che vediamo oggigiorno.
Secondo lei quali sono le priorità per gli italiani residenti ad Albufeira?
Io penso non solo agli italiani, penso che per tutti sia importante usufruire di corsi di lingua portoghese favoriti dal comune e gestiti da insegnanti riconosciuti. Non è possibile che alcuni nostri connazionali vedano il portoghese come una barriera. Dovrebbe essere fruibile a tutti. Questo anche per agevolare il disbrigo delle pratiche burocratiche e per favorire l’integrazione. Credo che organizzare dei corsi di portoghese sia utile, e con poca spesa, inoltre ne trarrebbe beneficio anche la Camara Municipal. Ripeto, non solo per il residente italiano questo concetto dovrebbe essere un’ambizione che la politica locale portoghese dovrebbe avere. Come si pensa di favorire la vita sociale attiva di una comunità, senza abbatterne le barriere linguistiche?

Galeotto fu l’incontro con Marcelo in spiaggia?
Ho incontrato un giorno, per caso, il Presidente della Repubblica Portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, in spiaggia ad Albufeira. Una persona splendida molto affettuosa, o Presidente dos afetos così è soprannominato. Gli ho chiesto una foto assieme. Poi gli ho raccontato che sono italiano e che avevo l’ambizione di una nuova vita Marcelo è un grande politico portoghese. Mi ha ascoltato con molta attenzione e alla fine mi ha detto che ho avuto molto coraggio e di stare certo che avevo scommesso sul luogo giusto.
Ultima domanda: il futuro di Paolo Funassi?
Qui. Comunque andrà, vedo il mio futuro qui. Questo è il mio posto nel mondo. Parola di Paolo Funassi.