In un anno in Portogallo sono morte 6.135 persone prima del previsto, non solo anziani. Come rileva un’inchiesta pubblicata dai ricercatori dell’INSA questo martedì. Nel periodo tra il 3 gennaio 2022 e il 1 gennaio di quest’anno sono un totale di 124.602 i decessi, dato che indica un’anomalo ed inaspettato aumento della mortalità in Portogallo. Per il terzo anno consecutivo è stata superata la barriera dei 124mila decessi. E non c’entra solo il Covid. Ma quali sono le ragioni?
I picchi dei decessi sono identificabili in quattro distinti periodi dello scorso anno, coincidenti con Covid-19, influenza, eccesso di caldo e di freddo. Ma l’INSA spiega che non è ancora possibile accertare se l’aumento della mortalità sia “interamente spiegato” da questi eventi o se vi abbiano contribuito “altri fattori associati alla pandemia”, poiché il solo invecchiamento della popolazione non è sufficiente a giustificare il fenomeno.
L’analisi dei ricercatori
Secondo l’analisi dell’Instituto Dr. Ricardo Jorge sono quattro i periodi con eccesso di mortalità in Portogallo: dal 17 gennaio al 6 febbraio (con 891 decessi oltre le aspettative, in coincidenza con il covid 19 e un periodo di freddo estremo). Dal 23 maggio al 19 giugno (con 1.744 decessi in eccesso e con un’ondata di covid e temperature elevate). Dal 4 luglio al 7 agosto (con 2.401 decessi in eccesso, in un periodo di caldo estremo). Infine dal 28 novembre al 18 dicembre (con 1.099 decessi in eccesso, in coincidenza con i picchi di influenza stagionale).
Queste morti in eccesso riguardano tutte le regioni del Paese, ma con modalità diverse. Si muore prima nella regione del Nord, con 18 settimane consecutive di mortalità oltre la media. Meno colpite l’Alentejo, l’Algarve e le Azzorre.
In base ai calcoli dell’INSA, nel 2022 c’è stato un maggior numero di decessi di quanto ci si sarebbe aspettato, non solo tra gli ultra65enni ma anche nei giovani tra i 15 ed i 24 anni. Nel caso dei più giovani, l’aumento di mortalità si è verificato solamente nella prima settimana di agosto. Qua i ricercatori ritengono che la causa più probabile sia da ricercarsi tra le “cause accidentali”, come si legge nel comunicato. “Gli eccessi di mortalità nei gruppi più giovani sono rari e sono per lo più associati a cause esterne di mortalità”, spiega l’INSA.