Onorevole Massimo Ungaro, benvenuto in Portogallo.
Buongiorno e grazie del benvenuto. Sono soddisfatto di questi due giorni in Portogallo. Ho visitato il Portogallo più volte lo conosco, anche come potenza coloniale, avendo vissuto in Mozambico quattro anni ed avendo lavorato a Timor Est per vari mesi. Il Portogallo è chiaramente un paese che ha avuto una durissima crisi economica con l’ultima crisi finanziaria, con l’austerità che lo aveva messo in ginocchio e chiuso in se stesso. Invece adesso lo vedo che con fiducia in se stesso affronta con una politica decisa. Quindi sono molto contento di vedere i nostri amici portoghesi pieni di ottimismo e di fiducia verso il futuro e spero che possono anche contagiare gli italiani che escono da questa terribile crisi a causa del Covid. Abbiamo tante cose da importare, sia di fiducia nel futuro ma anche di politica innovativa. Mi riferisco ad esempio all’attrazione di capitale umano dall’estero e sia anche per quello che riguarda la promozione dei settori più innovativi dell’economia. Penso al Web Summit che è un famoso e grande evento per le start-up nel digitale, che in Italia non abbiamo e che invece il Portogallo ha».
Parliamo della comunità italiana in Portogallo, in questi giorni lei ha incontrato alcuni rappresentanti.
«Ma è sempre molto interessante incontrare una comunità in grande espansione. Pensi che a vivere in Portogallo erano pochissimi fino al 2015, erano circa 5.000; poi negli ultimi anni si sono quadruplicati sono oltre 21.000 presenze, ma in realtà sappiamo che molti non si scrivono all’AIRE. Stimiamo che, da quanto mi risulta, siano almeno 30.000 se non di più, gli italiani residenti in Portogallo. Molti sono a Lisbona, abbiamo tanti esponenti della nuova emigrazione. Tanti ragazzi che lavorano nei call center, tante coppie miste. Poi c’è una grande e folta comunità di italiani pensionati che usufruiscono degli sgravi fiscali. Qui in Algarve, per esempio, sono attirati dal buon clima e dalla qualità della vita elevata e dai buoni servizi. È una comunità che inizia a strutturarsi, con le sue esigenze e che ha quindi bisogno di una sua rappresentanza democratica in parlamento».
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Quali sono i feedback raccolti dagli incontri con i rappresentanti italiani?
«Ma sicuramente il fatto che questo aumento della comunità non ha portato all’aumento dei servizi consolari. Sottolineo che sono bravissimi, per quello che riescono a fare con le poche risorse che hanno. Fanno comunque un lavoro eccellente. Tuttavia hanno sicuramente bisogno di essere potenziati. Sia la cancelleria consolare di Lisbona, che le strutture di consolato onorario. So che ce n’è una molto efficiente ad Albufeira; ma chiaramente con questa comunità che continua a crescere è giusto che lo Stato segua e che in qualche modo possa erogare i servizi pubblici che questa comunità ha bisogno».

Parliamo dell’importanza dei COMITES.
«So che in Portogallo è la prima volta che avete un Comites. È stato eletto lo scorso dicembre. I Comites sono i comitati di italiani nel mondo, è una misura di cui noi siamo molto fieri come italiani. Sono l’unico organo di rappresentanza democratica delle nostre comunità italiane all’estero. In Portogallo non l’avete mai avuto; adesso ne avete uno che consente di rappresentare le istanze presso il consolato e di gestire e promuovere dei progetti sociali o culturali della propria comunità. Oggi è stato infatti un proficuo momento di incontro e di confronto con la comunità italiana in Portogallo e in Algarve. Mi permetta di ringraziare il consigliere Maurizio Forno che ha organizzato questo momento di confronto. Forno è un neo eletto consigliere, è residente in Algarve e rappresenterà, insieme ad altri, la comunità residente in Algarve presso il Comites di Lisbona».