Da qualche settimana il comune di Lisbona ha stabilito una riduzione di 10 km/h della velocità massima di circolazione dei veicoli in diversi punti della città. Gli utenti circoleranno quindi più lentamente nella capitale portoghese. La giunta guidata dal sindaco Medina, anche coi voti dell’opposizione; approva quindi la proposta del partito politico Livre di ridurre i limiti di velocità su molte strade di Lisbona . Generalmente si sono ridotti di 10 km/h i precedenti limiti di velocità.
La proposta approvata include inoltre una serie di raccomandazioni volte a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili; messa a repentaglio dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni internazionali alla Russia.
Contro la guerra, per il clima: proposta per la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili nella città di Lisbona
Questo appunto il titolo della proposta divenuta poi legge. Ora la velocità massima a Lisbona sarà di 30 km/h su gran parte delle strade cittadine (quelle classificate con il 3°, 4° e 5° livello della rete stradale). È poi di 40 chilometri orari per quelle di 2° livello (come ad esempio Avenida da Liberdade); e di 70 chilometri orari su quelle di 1° livello (come nel caso della 2° Circolare). Le modifiche sono state approvate con otto voti a favore di Livre, PS, Bloco de Esquerda e con due astensioni del PCP.
Ma oltre a limitare il consumo di carburante, la nuova regolamentazione che riduce i limiti di velocità a Lisbona favorisce anche la riduzione degli incidenti stradali. Velocità più basse significano meno morti e conseguenze meno gravi negli incidenti. Secondo i dati della Commissione europea, esiste infatti un legame diretto tra la probabilità che un incidente sia fatale se la velocità dell’auto coinvolta è elevata. I pedoni investiti da veicoli che viaggiano a una velocità inferiore a 32 km/h, solo nel 5% degli incidenti perdono la vita. Ma quando la velocità aumenta, la mortalità aumenta in modo esponenziale. Tempi duri quindi per gli utenti della strada con il piede pesante, che si ritroveranno a guidare in una città come la capitale portoghese, sempre più a “misura d’uomo”.