In Portogallo c’è l’ombra di una nuova grave crisi, simile a quella che circa dieci anni fa colpì il paese e che lo costrinse ad un lungo periodo di austerità economica. Oggi il tasso di disoccupazione sale rapidamente, il governo, quello guidato da Antonio Costa, affronta sempre più delle difficoltà nel rimanere compatto a causa delle divisioni tra i partiti di sinistra sul bilancio e sulla spesa sociale.
Si teme che ora la situazione possa collassare. All’inizio della pandemia l’economia portoghese era in salute, il governo guidato da un socialista era riuscito a portare sulla strada della salvezza un paese con uno dei debiti più preoccupanti della regione europea, riuscendo a rispettare gli accordi con i creditori, attuando nel contempo politiche progressiste.
Prima che l’epidemia colpisse l’Europa, il Portogallo economico era cresciuto per 25 trimestri consecutivi, la disoccupazione era al livello più basso dal 2004 e il bilancio statale era in attivo per la prima volta in 45 anni. Questo grazie ai pesanti sacrifici sopportati dal popolo portoghese.
Nella gestione della prima ondata della pandemia, sopraggiunta in quasi tutta Europa a marzo, il governo portoghese si era distinto per una reazione rapida ed efficace dell’emergenza.
Il “miracolo portoghese”, considerando che la vicina Spagna registrava numeri tra i peggiori d’Europa. Poi con l’estate il pronti via, si è aperto tutto nel nome del turismo che per l’economia lusitana è fondamentale. Corrisponde al 10% del Pil e al 10% dell’occupazione lavorativa. Così a partire da ottobre, con la seconda ondata le cose sono cambiate. I numeri indicanti i nuovi contagi ed i morti per COVID-19, in Portogallo, sono cominciati a salire rapidamente. Così come le preoccupazioni circa la tenuta del sistema sanitario nazionale; il paese infatti ha infatti uno dei numeri più bassi in Europa di posti letto in terapia intensiva. Ben al di sotto della media europea riguardo al numero di infermieri per abitante.
Perchè in Portogallo c’è l’ombra di una nuova grave crisi?
Secondo un report della banca centrale portoghese, nel 2020 l’economia si sarebbe contratta dell’8,1%, mentre quest’anno la disoccupazione potrebbe salire fino al 9%. C’è il rischio che 360mila lavoratori perdano il posto di lavoro. Si stima che uno dei settori più colpiti sarà quello del turismo.
L’economia del Portogallo, a causa della gravi “cure” degli ultimi 12 anni, è ancora debole e lascia piccoli spazi di manovra per reagire a questa attuale crisi. Questo crea una sensazione di ansia nella coscienza collettiva. Altre preoccupazioni sono legate alla solidità del governo portoghese, che nelle ultime settimane sembra essersi deteriorata. La crisi, sia economica che sanitaria, provocata dalla pandemia, potrebbe contribuire ad indebolire ulteriormente il governo, rendendo difficile la fine naturale della legislatura. Costa ha detto di rifiutare qualsiasi scenario di crisi politica.