Da quasi una settimana l’ilha de São Jorge, nelle Azzorre, trema. L’allerta per l’attività vulcanica è quasi al livello massimo, il che significa un’eruzione quasi certa. L’attività sismica è superiore alla norma, a cui si aggiungono le piogge incessanti. Il terreno non regge ed iniziano le prime frane. Il comune di Velas è quello a maggior rischio,. Quindi il Governo Regionale delle Azzorre ha decretato l’evacuazione obbligatoria degli abitanti delle “fajãs das Velas” e il divieto di accesso a quella zona.
Nelle ultime ore molti hanno fatto le valigie. C’è chi si trasferisce da parenti o amici a Calheta, che è l’altro comune dell’Ilha de São Jorge, ma c’è anche chi lascia l’isola in barca o in aereo. Le strade del villaggio di Velas oramai quasi deserte. Anche il servizio forestale ed alcune associazioni agricole sono in campo per garantire la messa in sicurezza degli animali che vivono sull’isola.
Attivati in via preventiva i piani di emergenza
La Protezione Civile delle Azzorre ha attivato il Piano Regionale di Emergenza. Contemporaneamente sono avviati anche i piani di emergenza dei due comuni dell’isola, Calheta e Velas. E così giovedì notte si è deciso di evacuare gli 85 anziani residenti nella casa di riposo di Velas, per portarli nell’altro comune.
La crisi “sismo-vulcanica” a São Jorge è iniziata alle 16:05 di sabato. Con il terremoto più energico che si è verificato quel giorno alle 18:41 con una magnitudo di 3,3 della scala Richter. Da allora la popolazione ha avvertito oltre 180 scosse.
Secondo i dati provvisori del censimento del 2021, l’isola di São Jorge conta 8.373 abitanti, di cui 4.936 nel comune di Velas e 3.437 nel comune di Calheta. Nella memoria degli abitanti delle Azzorre c’è ancora il grande terremoto del 1980, che colpì oltre all’Ilha de São Jorge, anche le vicine Terceira e Graciosa. Il terremoto raggiunse la forza di magnitudo 7 della scala Richter uccidendo più di 70 persone.