Lo stadio a Riyadh è esploso di gioia quando Cristiano Ronaldo, il rinomato attaccante portoghese, ha segnato il rigore che ha catapultato l’Al Nassr in finale della Champions League araba. Un momento di trionfo sportivo che, tuttavia, ha acceso un interessante dibattito sulla libertà religiosa e le restrizioni culturali nel mondo del calcio in Arabia Saudita.
La celebrazione di Ronaldo, che ha esultato segnandosi il segno della croce e compiendo il suo classico saltello vicino alla bandierina, ha catturato l’attenzione di tifosi e osservatori di tutto il mondo. Ma ciò che potrebbe sembrare un semplice gesto di gioia per il fuoriclasse, in realtà, solleva importanti questioni riguardo alle norme sociali e religiose del paese.
In Arabia Saudita, il dominio dell’Islam sunnita governa gran parte degli aspetti della vita pubblica e privata. La legge religiosa rigorosa impone che le manifestazioni di fede diverse dall’Islam siano tenute rigorosamente private. Non musulmani, quindi, non possono pubblicamente pregare o promuovere la propria religione, né mostrare segni tangibili della loro fede, come libri sacri o oggetti religiosi. Chi contravviene a queste restrizioni rischia non solo di attirare l’attenzione delle autorità religiose, ma addirittura di affrontare l’arresto per proselitismo religioso.
L’esultanza di Cristiano Ronaldo, quindi, è stata più di una semplice celebrazione di un gol decisivo. È diventata un simbolo di sfida implicita alle convenzioni sociali del paese, almeno per coloro che vedono in quel gesto una manifestazione religiosa.
Cristiano Ronaldo e l’esultanza proibita nell’Arabia Saudita
Tuttavia, nonostante la risonanza che questo gesto ha ottenuto sui social media, sembra che Ronaldo sia al riparo da conseguenze legali. Il campione portoghese ha firmato un contratto multimilionario con l’Al Nassr, valutato intorno ai 500 milioni di dollari, rendendolo una figura di rilievo nello sforzo di aumentare la visibilità del calcio arabo. La sua presenza ha attirato altri campioni, come Benzema, Kanté, Brozovic, Milinkovic-Savic, Firmino e Manè, tutti attratti dalle opportunità offerte dal campionato saudita.
Nel corso della sua carriera Cristiano Ronaldo ha vinto 31 trofei tra cui cinque UEFA Champions League, due Supercoppe UEFA e quattro Mondiali per club. Detiene il primato di presenze, di reti e di assist nella UEFA Champions League e nelle competizioni UEFA per club. È comparso ininterrottamente nella classifica del Pallone d’oro dal 2004, vincendolo per cinque volte, e ha ottenuto quattro Scarpe d’oro.
Per cinque volte si è aggiudicato anche il premio come migliore giocatore al mondo FIFA e per quattro volte quello come miglior giocatore UEFA. La rivista inglese World Soccer lo ha eletto per 5 anni World Player of The Year.