L’Inps fa ripartire i consueti controlli sui pensionati italiani che vivono all’estero, si parte dal Portogallo. Ricordiamo che si tratta di una iniziativa mirata ad accertare in primo luogo l’esistenza in vita. L’accertamento dell’esistenza in vita è una verifica necessaria ai fini del pagamento delle pensioni INPS all’estero, anche per quest’anno effettuato da Citibank. Si è conclusa la prima fase, svoltasi dallo scorso marzo a luglio, riguardante i pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi. Ora parte la seconda fase. E questa volta avrà un raggio d’azione continentale. Con gli occhi puntati su Europa, Africa e Oceania.
La lente dei controlli dell’Inps sui pensionati italiani all’estero
Fari puntati questa volta su Europa, Africa e Oceania e in particolare su alcune destinazioni particolarmente apprezzate da chi decide di andare a svernare lontano dal bel Paese, come Portogallo, Grecia, Spagna e Tunisia. L’Inps passerà al dettaglio qualcosa come 317 mila trattamenti previdenziali per un importo complessivo di circa 1.435 milioni di euro. Le pensioni pagate all’estero rappresentano attualmente il 2,4% del totale delle prestazioni erogate dall’istituto di previdenza. L’obiettivo dell’operazione è ridurre il rischio di pagamenti di prestazioni dopo la morte del beneficiario.
Nell’articolo qua sotto, le istruzioni per svolgere la procedura di controlli sui pensionati italiani che vivono in Portogallo.