Timido rallentamento dell’Inflazione in Portogallo, nel mese di settembre, che si attesta al 3,6%. Secondo le stime preliminari diffuse dall’INE (Instituto Nacional de Estatística), l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Índice de Preços no Consumidor), al lordo dei tabacchi, registra un calo dello 0,1% su base mensile (ad agosto l’aumento era del 3,7%).
“Con riferimento a settembre 2023, basandosi sui dati già raccolti, il tasso di variazione, su base annua dell’indice dei prezzi al consumo (IPC), è calato posizionandosi al 3,6%. Un tasso inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto a quello osservato nel mese precedente”, fanno sapere dall’INE. Insomma nell’aumentare, i prezzi aumentano dello 0,1% più lentamente rispetto allo scorso mese. Secondo la stima rapida diffusa venerdì dall’Istituto nazionale di statistica (INE), il tasso di inflazione in Portogallo su base annua – che rappresenta la variazione dei prezzi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente – è passato dal 3,7% di agosto al 3,6% di settembre.
Questa volta a spiegare l’accelerazione dei prezzi non sono gli “energetici”. L’INE indica infatti che la variazione dell’indice dei costi dell’energia si attesta a settembre a -4,1% su base annua. Pur essendo negativo, questo dato è più modesto rispetto al calo del 6,5% registrato ad agosto. Ciò significa che i prezzi dei prodotti energetici sono più bassi rispetto a settembre dell’anno scorso.
Accelerano anche i prezzi dei beni alimentari. Secondo le stime preliminari di settembre, l’INE indica che l’aumento dei prezzi di questi prodotti è salito del 6% a settembre. Tuttavia meno rispetto al 6,4% di agosto.
L’inflazione nell’area euro è peggiore che in Portogallo
Per quanto riguarda l’area euro, Eurostat rileva che l’inflazione annua in settembre è stimata in via preliminare al 4,3%. Il decremento è maggiore della media attesa dagli analisti. Infatti è in netto calo rispetto al 5,2% di agosto. Su base mensile, rispetto ad agosto, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3%. Cala più delle previsioni anche l’inflazione core, al netto cioè delle componenti più volatili (cibo, energia, alcolici e tabacchi), al 4,5% in settembre, rispetto al 5,3% di agosto; l’aumento congiunturale è dello 0,2%.
(Si tratta ancora di una stima provvisoria dell’INE, mentre i dati definitivi saranno pubblicati il 12 ottobre).